Il prossimo 21 marzo si celebra la ventisettesima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Da cinque anni la Giornata è riconosciuta ufficialmente dallo Stato, grazie alla legge n. 20 dell’8 marzo 2017.
Quest’anno la manifestazione si svolgerà, in forma ridotta, a Napoli e simultaneamente, in centinaia di luoghi in Italia, in Europa, Africa e America Latina.
Terra mia. Coltura | Cultura. Lo slogan vuole unire due dimensioni di impegno, oggi fondamentali, dalle quali ripartire.
Terra mia: per prendersi cura della nostra comunità locale e reinterpretare il nostro essere cittadini interconnessi a partire dall’attenzione al contesto nel quale viviamo, alla nostra quotidianità.
Coltura | Cultura. La coltura nella terra, la cultura nelle coscienze e nei cuori. Due parole che si differenziano solo per una vocale, che ci restituiscono la necessità di un lavoro che prosegue in parallelo e tiene insieme l’impegno per il nutrimento della Terra con l’impegno per il nutrimento delle coscienze.
A Pavia questa giornata viene celebrata domenica 20 marzo alle 10.30 in Piazza Italia Nomi e Storie contro le mafie
Il Presidio di Libera Pavia invita cittadinanza, istituzioni e associazioni a collaborare all’organizzazione dell’iniziativa e lancia una ricerca di volontari che leggano le stori e i nomi (qui per approfondire la ricerca volontari).
L’evento del 20 marzo (il manifesto (2 download) ) è inserito nella programmaziona de La Trama dei Diritti, progetto culturale di CSV Lombardia Sud dedicato al tema dei diritti umani e la promozione degli Obiettivi dell’Agenda 2030 ONU. Questo evento concorre a raggiungere l’Obiettivo 16: Pace, Giustizia e istituzioni solide.
Piazza Italia è la piazza vicina a spazi che come Il Teatro Fraschini e l’Università ospitano e generano cultura, ed è la Sede della Provincia, una Istituzione che tanto può fare per l’attenzione alla “terra” nel nostro territorio.
I Nomi Leggere i nomi delle vittime, scandirli con cura, è un modo per rendere vivi le idee testimoniate e l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri. Le Storie L’elenco delle vittime contiene 1055 nomi e non possiamo soffermarci su ogni storia, ma sappiamo che sono tutte Storie pulsanti di vita, di passioni, di sacrifici, di amore per il bene comune e di affermazione di diritti e di libertà negate. Ci piace l’idea di riempire piazza Italia di Nomi e di Storie che continuano a vivere attraverso la nostra attenzione e che orientano il nostro impegno.
Dalla prima edizione del 1996 molta strada è stata fatta e innumerevoli sono state le iniziative, i percorsi di cambiamento proposti e realizzati. Ma in questi anni anche le mafie hanno modificato il loro modo di agire, rendendosi in alcuni casi più nascoste ma più invasive e pericolose per le nostre comunità e la nostra economia. In aggiunta, la pandemia ha generato ulteriori occasioni di profitto e controllo sociale per le mafie, in un sistema già caratterizzato da radicate collusioni.
A partire dall’enciclica Laudato Sì, ha assunto centralità il concetto di ecologia integrale, una dimensione attraverso la quale il rispetto dell’ambiente deve coniugarsi con politiche più eque, capaci di porre le basi per una reale inclusione tra i popoli e di diminuire la forbice che vede ancora oggi una parte del pianeta sfruttarne un’altra. Il 21 marzo è un momento di riflessione, approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle persone.
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