La mostra fotografica “Universi Paralleli” apre gli eventi, promossi dall’Associazione Missione Cabriniana Oggi in collaborazione con la Parrocchia SS Antonio Abate e Francesca Cabrini, che caratterizzano il tradizionale Luglio Cabriniano.

La mostra sarà inaugurata giovedì 07 luglio 2022 alle ore 18.00 e sarà visionabile dal 07 al 17 luglio 2022 presso la Basilica SS. Antonio Abate e Francesca Cabrini a Sant’Angelo Lodigiano (Lo)

La finalità è quella di tenere alto lo sguardo sui problemi  e le questioni che agitano il mondo e lavorare affinché il diritto alla vita, al lavoro, alla giustizia e alla pace siano continuamente proposti e agiti da tutte le persone di buona volontà.

La strada per superare le contraddizioni che segnano inevitabilmente l’umanità, è complessa, difficile, ardua e ancora oggi c’è di nuovo un’altra metà del cielo che facciamo fatica a vedere perché come dice Ugur Gallenkus, l’autore della mostra che apre questo Luglio Cabriniano,  “molte persone non sanno nulla di guerra, carestia, ecc. Oggi puoi vivere in maniera tranquilla, ma queste tragedie continuano ad esistere”.

Ugur Gallen ci riporta alla realtà, in una maniera dura ma efficace: con le sue foto, immagini ibride spezzate, ci dice che su questo pianeta ci sono due mondi che possono sembrare paralleli, da una parte paesi dilaniati e sconvolti  dalle guerre , dall’altra società privilegiate, pacifiche ( a volte apparentemente)  e sfarzose.

In ogni scena, il benessere viene affiancato ad immagini accuratamente abbinate, che immortalano il dramma dei conflitti e della povertà: Gallen fa incontrare, appunto, le due metà della terra, le mette a confronto, le mischia come a dire che non possono rimanere parallele ma bisogna farle incrociare in un luogo e in un tempo che è la coscienza personale di ognuno di noi.

“Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e della Umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male. Non fermiamoci a discussioni teoriche, prendiamo contatto con le ferite, tocchiamo  la carne di chi subisce  i danni. Rivolgiamo lo sguardo a tanti civili massacrati come danni collaterali. Domandiamo alle vittime. Prestiamo attenzione ai profughi, alle donne che hanno perso i figli, ai bambini mutilati o privati della loro infanzia…” (FT.261)

Nelle fotografie di questo giovane artista turco si ritrova questo sguardo e questa presa di coscienza: “se vogliamo vivere in pace e in armonia, dobbiamo avere una sana conoscenza ed empatia. Informazioni sbagliate e parziali e l’odio rendono questi problemi ancora più gravi”.

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